Borderlinedanza

Borderlinedanza torna in scena per la minirassegna di danza contemporanea in collaborazione col Nuovo Teatro Sanità. Due lavori ispirati ad opere di storici autori come Ovidio e Dante, oggetto di studio a tutti i livelli. Un terzo lavoro, infine, ispirato proprio all’esperienza dello studio raccontata con ironia.

MATRICOLA 0541
Matricola 0541 è un progetto performativo nato dalla volontà di indagare la motricità di uno studente quando studia, quando attende il proprio turno d’esame, quando lo svolge. A tal proposito, un campione di 50 studenti di diverse università è stato invitato a compilare un quesito di rilevazione dei movimenti e degli stati emotivi caratterizzanti i momenti di studio e la prova d’esame.
Il draft performativo proposto è una prima restituzione coreutica dei feedback ottenuti e una prima traiettoria, compositiva e drammaturgica, di narrazione dello “studiare”, con sottile ironia e delicato parossismo.
Matricola 0541 è un esercizio in evoluzione, nato dal desiderio di ricercare il ‘vocabolario motorio umano’, durante lo studio e nel tempo che separa uno studente da un esame. La frenesia, l’agitazione, il dondolio, il prurito e la sudorazione, sono solo alcune delle buffe strategie adottate per la ‘sopravvivenza’.

Interprete: Luigi Aruta
Coreografia: Luigi Aruta e Giada Ruoppo

PAOLO E FRANCESCA
Un uomo, una donna, una coppia. Due amanti, due adulteri, due umani condannati in eterno, battuti da una bufera infernale. Questa, in sintesi, la storia che Dante ci racconta nel V Canto dell’Inferno della Divina Commedia. In una dimensione in funzione di due, spogliata di ogni orientamento di genere, due danzatrici ci raccontano “Paolo e Francesca”: il loro intimo incontro, un’attrazione esitante, il desiderio di cercarsi, il peso di sfuggirsi, la scelta di amare.

Interpreti: Sabrina De Luca e Zaira Marino
Coreografia: Luigi Aruta e Giada Ruoppo

PIRAMO E TISBE
Piramo e Tisbe è una commovente storia d’amore raccontata da Ovidio nelle sue Metamorfosi e divenuta, più in là negli anni, ispirazione per lo sciagurato amore shakespeariano di Romeo e Giulietta. Nella leggenda ovidiana, Piramo e Tisbe, vicini di casa, si amano per il tramite di una crepa di muro che separa le loro abitazioni. Osteggiati dalle loro famiglie, contrarie al loro amore, decidono di fuggire e si danno appuntamento alle radici di un gelso dove Tisbe arriva per prima imbattendosi in una leonessa. La giovane riesce a scappare ma perde il velo macchiato di sangue dalla belva. Al suo arrivo, Piramo trova il velo e crede morta la sua amata. Preso dallo sconforto, si suicida. Al suo ritorno, Tisbe trova il cadavere in fin di vita del suo amante che esala l’ultimo respiro sussurrandole il suo nome. Sotto il gelso e accanto al cadavere di Piramo, Tisbe decide di togliersi la vita e i frutti dell’albero, intrisi del sangue dei due amanti, diventano color vermiglio.

Idea coreografica: Claudio Malangone
Autori: Adriana Cristiano e Antonio Formisano
Interpreti: Giuseppe Morra e Mariarosaria Napolano

Per info:  https://www.nuovoteatrosanita.it/ – 3396666426