Gran successo ha riscosso al Conservatorio Cimarosa di Avellino, diretto da Maria Gabriella Della Sala, Pierrot Lunaire op. 21, omaggio al celebre compositore Arnold Schoenberg in occasione dei 150 anni dalla nascita. A eseguirlo il Modern Ensemble del Cimarosa.
Protagonista la solista Monica Benvenuti, celebre per le sue interpretazioni di repertorio moderno e contemporaneo, a dirigerla il Maestro Massimo Testa. Ad arricchire l’esecuzione, una coreografia innovativa curata da Gabriella Stazio, direttrice artistica dell’Associazione Movimento Danza di Napoli che, insieme a Sonia Di Gennaro, ha presentato una performance che ha dialogato perfettamente con la musica.
Un omaggio a Schoenberg per i 150 anni dalla nascita in cui la musica incontra anche la danza. Quanto è importante questa contaminazione? Abbiamo chiesto al Maestro Testa:
“La contaminazione è diventata nel tempo una cifra innovativa di rilievo. Il Pierrot si presta particolarmente a questa tendenza per l’universalità del suo messaggio. Un progetto didattico che sono felice abbia riscosso attenzione e interesse”.
Quando Alfredo Casella 100 anni fa fece ascoltare per la prima volta il Pierrot Lunaire lo definì una delle più audaci tappe della moderna storia musicale, nella quale assume un’importanza paragonabile all’avvento del cubismo nella pittura. È d’accordo con questa teoria?
“Assolutamente sì. Il Pierrot è indiscutibilmente un punto di svolta nella storia della musica sotto le più svariate sfaccettature”.
Quanto è importante la contaminazione tra musica, danza e teatro?
“Il proporre più forme d’arte in simbiosi garantisce al pubblico una fruizione più variegata e poliedrica. È importante evitare di snaturare il messaggio originale”.
I prossimi appuntamenti della sua Associazione?
“Con l’Associazione Zenit 2000 abbiamo in programma ad agosto la Butterfly di Puccini. E con il Cimarosa ulteriori appuntamenti contemporanei in settembre e ottobre, dedicati a Schoenberg”.