Sara Amoresano è una giovane pianista di origine napoletana che quest’anno si è esibita nell’ambito della rassegna del Maggio della Musica, presieduta da Gina Baratti, con la direzione artistica di Stefano Valanzuolo, perché vincitrice del contest che ogni anno viene organizzato a Villa Pignatelli.
All’iniziativa partecipano artisti con meno di 28 anni che vengono votati direttamente dal pubblico al termine di ogni concerto. Chi vince entra di diritto a far parte della programmazione dell’anno successivo dell’Associazione. La Amoresano è la vincitrice del contest 2023.
Che cosa si deve fare, secondo lei, per portare più giovani a seguire la cosiddetta “musica colta”?
“A mio avviso l’educazione all’ascolto, unita a modalità di comunicazione efficaci, può contribuire a far percepire i compositori del passato più vicini a noi di quanto si possa pensare, poiché le loro opere continuano ancora oggi a toccare le corde più intime dell’animo umano. Allo stesso modo, una buona educazione all’ascolto può essere utile ai giovani per orientarsi più consapevolmente nel panorama musicale del presente”.
Lei ha vinto il contest del Maggio della Musica. Questa iniziativa quanto può aiutare un giovane a farsi conoscere?
“Può aiutare moltissimo. Confrontarsi con colleghi di alto livello, superare delle selezioni, sono delle sfide che rappresentano un banco di prova importante per misurare le proprie forze e perfezionarsi costantemente”.
Lei è molto giovane ma nonostante ciò già insegna all’Accademia Musicale Europea ed è stata l’unica ad essere ammessa alla masterclass di Andrea Staier alla Beethoven Haus di Bonn. Quanto le dà e quanto le toglie la musica?
“Certamente, lo studio della musica richiede massima dedizione e grande disciplina, ma posso senz’altro affermare che non mi tolga più di quanto, invece, mi offra in cambio”.